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Il successo e la progressiva realizzazione di un degno ideale
Il coach è un mediatore che accompagna i suoi clienti nel percorso di sviluppo personale e professionale. È un esperto che, in modo non direttivo, accompagna gli altri “a definire i loro obiettivi, a riflettere su sé stessi e su ciò che vogliono, a esplorare alternative per raggiungerlo, a avviarli e ad assumersi la responsabilità dei risultati ottenuti” (Garcia, 2014).
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Il ruolo dell’esperto è quello di invitare il cliente a riflettere su chi è, sui suoi valori e sulle sue capacità. In questo modo l’individuo sceglie da solo quale strada vuole seguire per raggiungere gli obiettivi che si è prefissato.
I catalizzatori paralizzanti sono quelli che non consentono al coachee di andare avanti. Proprio come i catalizzatori del progresso, sono direttamente correlati all’atteggiamento del cliente. I principali catalizzatori paralizzanti sono i seguenti:
- Analisi eccessiva. Valutare la situazione è importante, ma va fatto nella giusta misura o, al contrario, può paralizzare l’individuo.
- Paura. Può apparire in qualsiasi momento del processo. Non è dannosa la sua comparsa, perché significa che il coachee lascia la sua comfort zone. Tuttavia, se il cliente viene sopraffatto dalla paura, il progresso è difficile.
- Limiti autoimposti. Si verifica quando il soggetto fallisce al primo tentativo e si scoraggia. Succede molto spesso ed è compito dell’esperto cercare di assicurarsi che il proprio cliente non si blocchi.
- Logica eccessiva. Per quanto illogica o strana possa sembrare una circostanza, è importante rimanere volenterosi e aperti. Seguire schemi statici e comuni spesso rende difficile il raggiungimento degli obiettivi.
- Saturazione mentale. Corrisponde a un eccesso di informazioni o idee che possono saturare il coachee. Pertanto, si devono fare delle pause durante la seduta e tra le varie sessioni; in caso contrario, il destinatario del processo potrebbe non progredire.
- Modelli fissi relativi al “dovrebbe essere”. Alcune persone sono bloccate dalla loro idea di come dovrebbero essere le cose, fattore che mette un freno al loro progresso. Questo problema può essere risolto con il contributo di nuovi approcci da parte di altri individui che si uniscono alle conversazioni.
Il processo di cambiamento si basa sul cambiamento generativo, cioè sul cambiare quello che si ha per quello che si vuole. Per fare ciò, il soggetto deve rinnovare il modo di pensare, sentire e agire:
- Pensare. I pensieri racchiudono tutte le attività mentali che vengono svolte: credenze, valori, ricordi, immaginazione, ecc.
- Sentire. Come reazione a determinati stimoli esterni, le persone provano emozioni. Queste sono considerate reazioni psicofisiologiche soggettive.
- Agire. Il comportamento di una persona si riferisce a tutte quelle cose che dice e fa, da solo o in compagnia di altri individui e in ambienti diversi.
- Tutti questi elementi sono molto ampi e si integrano per formare il sistema mente-corpo-emozione. Questi fattori si interconnettono per facilitare il cambiamento attraverso il coaching. In questo modo, il cambiamento di pensiero e del comportamento influenza direttamente le emozioni, le più difficili da modificare.
Un coach non ti dice che cosa devi fare, ma ti supporta e ti fornisce gli strumenti che possono innescare trasformazioni positive e aiutarti a ottenere risultati concreti.
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