- La mindfulness è una terapia che mira alla consapevolezza degli stimoli interni ed esterni in un momento specifico. È un termine anglosassone che, tradotto letteralmente, significa “stato mentale” o “piena coscienza”.
- La sua origine risale a più di 2.500 anni fa, quando il filosofo Siddhartha Gautama si rese conto che la ricchezza non poteva evitare il dolore della vita umana. Il saggio ricevette il nome di Buddha, che significa “colui che si è risvegliato”. Egli stesso chiamò il Nobile Ottuplice Sentiero il cammino che le persone devono intraprendere per liberarsi dal dolore.
- Nella mindfulness è particolarmente importante la piena attenzione, che consiste nel fissare la concentrazione su un unico obiettivo. Cioè, si basa sul saper focalizzare l’attenzione e fissarla su un’idea specifica.
- La mindfulness può essere applicata in casi di stress e angoscia, disturbi dell’umore, ansia, somatizzazione, abuso di sostanze, disturbi alimentari, disturbi della personalità, dolore, cancro, malattie cerebrovascolari, ecc…
- La mindfulness può essere praticata in quattro aree o sfere, come proposto dal Buddha. È ciò che viene chiamato “I Quattro Fondamenti della mindfulness“. Secondo il Buddha, gli stadi su cui la coscienza può essere focalizzata sono il corpo, la mente, i sentimenti e il resto dei fenomeni dell’esperienza vitale. Sottolinea anche l’importanza della respirazione.